L'homeschooling non è per tutte.


Parliamoci chiaro: avere dei figli in età scolare e ritrovarseli di punto in bianco a casa, tutti i giorni, e cercare anche di sostituirsi alle maestre, può seriamente destabilizzare il precario equilibrio mentale che noi mamme abbiamo raggiunto con tanta fatica negli anni. E scoprire che no, la colpa, tutto sommato non è sempre della maestra. Questa quarantena forzata cui siamo sottoposte, ci offre una meravigliosa quanto spaventosa opportunità: seguire i nostri figli come mai abbiamo fatto. E scoprire che no, non siamo i geni che pensavamo in matematica e forse avremmo bisogno di un ripasso delle coniugazioni dei verbi. Tralasciamo poi la geografia ( “Mamma, qual è al capitale del Turkmenistan?”), o la storia ( “ Quante erano le guerre puniche? O forse erano di più le crociate?”).


Io ho una difficoltà in più: da mamma espatriata in Svizzera mi tocca anche correggere i compiti in francese. Lingua bellissima, per carità, ma quando tua figlia di otto anni ti chiede “come si coniuga questo verbo”? E tu, povera ingenua, ti avvicini con tutte le buone intenzioni e 1) non sai che significa il verbo in questione; 2) vai su Google traduttore e lo sconforto totale ti assale quando scopri che neanche Google conosce la parola in questione; 3) allora cominci ad arrampicarti sugli specchi e vai ad intuito. La maggior parte delle volte trovi una soluzione accettabile. Altre no. E lo capisci quando tua figlia ti guarda con quello sguardo tra il “ che cavolo stai dicendo” e il “non ho capito nulla, ma ti voglio bene e faccio finta di niente”.

E’ in questi momenti che mi viene voglia di uscire e affrontare il Coronavirus a petto nudo, come una vera donna! Perché mi spaventa di meno il virus che l’ennesimo verbo in francese da coniugare! Poi, però lo sguardo si gira verso loro: piccole, innocenti, rompiscatole, iperattive, ignoranti (come la mamma) creature. E pensi, “Ok, posso farcela. Pure con la capitale del Turkmenistan (a proposito, è Ashgabat… lo so, un nome del cavolo). E così ti siedi vicino a loro, dizionario alla mano (i cari vecchi metodi..), e arrivi a fine giornata che hai imparato qualcosa in più. Di loro, di te e del francese.


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